mercoledì 8 febbraio 2012

Apocalisse morbida 1998 ...



“Né rossi né neri, solo liberi pensieri”

fascisti del terzo millennio


- ATTACCO ALLE DUE TORRI -

«Zero», un film scomodo «ZERO», il film sulla verità alternativa dell’11 settembre, approda a Fano e fa subito discutere.

La scelta del Comune di non patrocinare l’iniziativa è stata criticata da Forza Nuova, che ha espresso solidarietà all’associazione Res Publica e al suo presidente Ettore Marini.

  • (da Il Resto del carlino del 23 Febbraio 2008 ) L'articolo prosegue (Le due associazioni, spesso in contrasto, sono concordi nel considerare la versione ufficiale sui fatti dell’11 settembre una grande beffa). Cercherò di andare per punti tanto da creare una discussione/confronto cercando solo di rilevare quello che emerge da molteplici fonti d'informazione (tra le altre cose il 70/80 % delle fonti sono proprio i 'grillini' et similtaee … ) Punto primo l'associazione Res Publica ha uno stretto legame con il “Movimento 5 stelle Fano” (2011) invece FN a Fano non è un'associazione ma un partito organico e squadrista. Il Resto del Carlino, che non è per nulla un giornale di sinistra, anzi, cerca di far emergere un termine ben preciso con quel “spesso in contrasto” una netta distinzione tra “Res Publica” e Fogna Nuova, ma siamo sicuri che che ci hanno detto tutto? … Allora cerchiamo di partire da una collocazione storico-politica di “Res Publica” e a tal proposito visto che il post è piuttosto lungo vi rimando nel seguente documento a pag. 25, 26, 28;(AESTHETICA FASCISTICA- Adorno) dimensione estetica http://www.scribd.com/doc/80532901/Aesthetica-Fascistica-I-Massimo-Morigi-Res-Publica-Republic-Carl-Schmitt-Hannah-Arendt-Adorno-Sarfatti-Futurismo (Massimo Morigi È nato a Ravenna il 24/10/1957. Il 12/07/1991 si è laureato con punti 110 su 110 all'Università degli Studi di Bologna in Storia contemporanea con tesi, relatore il prof. Luciano Casali, su ULI e PIL nell'antifascismo e nella Resistenza. Su designazione del Consiglio Comunale di Ravenna è stato membro del consiglio direttivo dell'Istituto Storico della Resistenza di Ravenna (ISR) ed è tuttora socio dell'Istituto Regionale Ferruccio Parri per la storia del movimento di liberazione e dell'età contemporanea in Emilia - Romagna. )


INIZIAMO !


Beppe Grillo Apocalisse morbida, in collaborazione con Giacinto Auriti.

Giacinto Auriti era un professore universitario in discipline giuridiche che, una volta in pensione, ha elaborato un'originale (poi ripresa dai grillini) e discussa teoria riguardante la moneta.

Dichiarava: "Sono cattolico, apostolico, romano, anche se sono abruzzese...". Era sposato e aveva cinque figli. Laureatosi a Roma, è stato tra i docenti fondatori della facoltà di giurisprudenza dell'Università di Teramo, della quale è stato anche preside. Auriti partendo dagli argomenti trattati dal poeta statunitense Ezra Pound, sostiene che l'emissione di moneta senza riserve e titoli di stato a garanzia per la realizzazione di opere pubbliche non creerebbe inflazione in quanto corrisposto da un eguale aumento della ricchezza reale, e che le banche centrali ricaverebbero profitti indebiti dal signoraggio sulla cartamoneta, dando origine in tal modo al debito pubblico. Per ovviare a questo stato di cose ha condotto una serie di iniziative, come segretario generale del "Sindacato Antiusura" ("SAUS") e come legale rappresentante dell'associazione culturale "Alternativa sociale per la proprietà di popolo", tra cui una denuncia al Governatore della Banca d'Italia nel 1993, due progetti di legge presentati al Senato (n.1282 dell'11 gennaio 1995, su iniziativa del senatore Luigi Natali e n.1889 dell'11 febbraio 1997 su iniziativa del senatore Antonino Monteleone di Alleanza Nazionale). Giacinto Auriti nel 2004 si è candidato alle elezioni del Parlamento europeo nella lista "Alternativa Sociale" di Alessandra Mussolini. Le teorie di Auriti sono state riprese da alcuni movimenti politici dell'estrema destra, nei cui programmi si trova per esempio la proposta del reddito di cittadinanza.

A questo punto chi è Beppe Grillo?

Beppe Grillo, (si autodefinisce) il più popolare comico italiano, nasce a Genova nel 1948. Scopre il proprio talento nei locali della sua citta', ma il vero successo lo trova a Milano quando si esibisce in un provino di fronte ad una commissione RAI (presente anche Pippo Baudo) improvvisando un monologo. Da questa esperienza scaturiscono le sue prime partecipazioni a trasmissioni televisive (Secondo Voi 1977-78 e Luna Park 1979) imponendosi subito con i suoi monologhi di satira di costume e rompendo, con l'improvvisazione, quelli che erano gli schemi "professionali" della televisione.

Nel 1979 partecipa alla prima serie di una fortunata trasmissione che sara' poi ripresa negli anni a seguire: Fantastico.

E' la volta poi di "Te la do' io l'America" (1981) e "Te lo do' io il Brasile" (1984) con la regia di Enzo Trapani, dove Grillo porta le telecamere fuori dagli studi televisivi: una sorta di diario di viaggio di un italiano che coglie con ironia gli aspetti più divertenti degli usi e costumi di questi paesi. Appare in seguito nelle più importanti trasmissioni nazionali (Fantastico, Domenica In, Festival di Sanremo), concentrando in pochi minuti le sue performance e raggiungendo altissimi indici di ascolto; il suo ultimo monologo al Festival di Sanremo raggiunse i 22 milioni di telespettatori.

Il suo modo di fare spettacolo si fa sempre più graffiante e corrosivo, dalla satira di costume passa ad affrontare temi più scottanti di carattere sociale e politico, facendo rabbrividire i vari dirigenti della televisione che nonostante il "rischio" continuano ad invitarlo nelle loro trasmissioni.

Nel 1986 realizza degli spots per una famosa marca di yogurt, sconvolgendo i canoni classici della pubblicita' e vincendo i premi più prestigiosi del settore (Leone d'oro di Cannes, premio A.N.I.P.A., Art Director's club, Spot Italia Pubblicita' e successo, Telegatto).

Le critiche rivolte al comico hanno riguardato soprattutto il suo stile di vita, non coerente coi princìpi che dice di sostenere. In particolare è stato criticato per il possesso di una Ferrari e una barca a motore; Beppe Grillo ha precisato di averle avute, ma di averle vendute entrambe e di possedere un altro autoveicolo (una Toyota ibrida), confermando di avere due case, una a Genova e una in Toscana.[45] Ha inoltre ammesso che il suo legale si è occupato della vicenda di chi vendeva i suoi spettacoli su eBay presentando un esposto alla Procura di Alessandria.[45] Pesanti critiche gli sono state rivolte anche quando si avvalse del condono fiscale del 2003 promosso dal governo Berlusconi e da lui più volte criticato in quanto premiava gli evasori.[46] Grillo ha ammesso durante un'intervista tenutasi a margine di un suo spettacolo in piazza a Bologna in occasione del V-Day di aver fruito del suddetto condono e che esso si riferiva precisamente ad una somma pari a 500 euro.[47] Il 30 aprile 2008 l'Agenzia delle Entrate ha reso consultabile tramite Internet il reddito imponibile dei cittadini che hanno presentato la propria dichiarazione dei redditi per l'anno 2005, operazione per la quale Beppe Grillo ha contestato le modalità di pubblicazione dei dati.[48][49] Secondo il Corriere della Sera, la reazione di Grillo è stata criticata da alcuni dei suoi sostenitori.[50] Grillo ha poi replicato criticando i giornali che lo hanno attaccato.[51] Dai dati dell'Agenzia delle Entrate è emerso che Grillo aveva dichiarato nel 2005 un reddito imponibile superiore a quello di diverse altre personalità (4 272 591 euro)[52]. Questo ha dato adito ad alcune critiche su quello che, secondo i detrattori del blog di Grillo, sarebbe "uno splendido negozio con un sistema di vendita che funziona benissimo"[53],

Grillo è autore di un blog aperto il 26 gennaio 2005 (in contemporanea con la prima tappa a Pordenone dell'omonimo tour 2005 Beppegrillo.it),[23] aggiornato quotidianamente. Il blog è il primo in lingua italiana per numero di collegamenti entranti e tra i primi al mondo per numero di accessi.[24] Il 14 dicembre 2005 il blog ha vinto il Premio WWW istituito da Il Sole 24 Ore come miglior sito web italiano nella categoria news e informazione. Spesso vi pubblica lettere di personaggi illustri come premi Nobel, personaggi dello spettacolo, ecc. Il blog e gli spettacoli di Beppe Grillo sono prodotti dalla Casaleggio Associati (presidente Gianroberto Casaleggio), un'azienda di marketing e strategie di rete. La Casaleggio promuove nuove tecnologie e strategie di pubblicità via internet come, ad esempio, Second Life.

La decisione di affidare il proprio pensiero ad un blog può essere fatta risalire alle vicende che hanno portato al progressivo allontanamento di Grillo dalle emittenti televisive nazionali. Con l'apertura del suo blog Grillo giunge in breve ad utilizzare la rete come fonte di informazione globale e di dirompente cambiamento sociale:


«In questo momento il mondo, senza accorgersene, sta vivendo la terza guerra mondiale: quella dell'informazione. L'unico modo per salvarsi è sapere. Conoscere le notizie. Noi abbiamo un mezzo, la Rete, che ci consente di arrivare dritti alle notizie. La politica, le televisioni, i giornali arrivano sempre dopo.[25] »


Anzitutto, La Casaleggio Associati viene fondata il 22 Gennaio 2004 da Enrico Sassoon, Gianroberto Casaleggio, Luca Eleuteri, Davide Casaleggio e Mario Bucchich.
* Gianroberto Casaleggio, già Amministratore Delegato e Direttore Generale della Webegg
* Luca Eleuteri, tra il 2000 e il 2003 lavorava nella Direzione Generale di Webegg
* Mario Bucchich, fino al settembre 2003 è stato Responsabile Comunicazione e Immagine del Gruppo Webegg
* Enrico Sassoon, entra il 15 gennaio 2001 nel Consiglio di amministrazione di Webegg
Casaleggio Associati ha la missione di sviluppare consulenza strategica di Rete per le aziende e di realizzare Rapporti sull’economia digitale.
Per indirizzare le aziende in Rete è necessario disporre di una conoscenza puntuale dell’evoluzione in atto, sia a livello nazionale che internazionale.
Casaleggio Associati dispone di competenze specifiche sulla Rete, tramite i suoi soci ed affiliati; della conoscenza del territorio di applicazione, dovuta ai Rapporti e ai Focus di settore; delle tendenze e delle best practice, grazie al network di partner statunitensi.
Chi sono questi partner statunitensi? Purtroppo ultimamente il sito della casaleggio è stato aggiornato ma, cercando in rete, è ancora possibile individuarli in:

1)
ENAMICS , azienda informatica USA leader nel BTM, un sistema che permette di prendere in tempo reale decisioni atte a massimizzare il profitto. Un'intera sezione è dedicata al settore agroalimentare la cui mission è: Citazione:
BTM Agrim’s Solution Center principles include:


* Rapid implementation:
o Creation of deliverables with customer critique and acceptance
o Leverage of Intellectual Property: BTM Fusion 360TM, BTM Works 360TM and BTM Accel 360TM
o Single implementation with re-use across multiple business units
o Leverage of on-demand social business experts
* Frequent, predictable value delivery
* Well-defined roles for customer team members and BTM training and certification
* Customer site and virtual presence when appropriate to the progress of delivery and/or culture of the customer. Virtual interaction and collaboration optimizes the use of resources for both customers and BTM Agrim
.

2)THE BIVINGS GROUP è il partner a cui la Casaleggio si ispira. E’ l’azienda leader nel social network, in web marketing. Per mezzo della rete manipola l’opinione pubblica, utilizzando falsi cittadini e finte associazioni per promuvere gli interessi dei loro clienti. Come si evince dalla sezione"what we do"del loro sito:Citazione: The Bivings Group provides clients with effective, efficient and high-value Internet communications platforms.
With deep experience in all aspects of Internet communications, we bring the right message to the right audience. From the simple to the complex - from public-facing websites to new media communications platforms and extranets - The Bivings Group uses the power of Internet technology to help clients achieve their strategic goals.
E’ un’azienda che si occupa dell’immagine delle aziende, per venderle meglio alla gente. La Monsanto è sua cliente. Altri clienti sono la Philip Morris e la Lorilland Tobacco. E poi la BP AMOCO, industria petrolifera responsabile di disastri ambientali.
Come già accennato, 4/5 dei soci della società editrice del sig. Grillo (tutti meno Davide Casaleggio) hanno ricoperto importanti incarichi allaWebegg, come Maurizio Benzi, Marketing di Webegg e organizzatore dei Meetup di Grillo a Milano. Cos’è la Webegg?
Webegg Spa è un gruppo multidisciplinare per la consulenza delle aziende in Rete. Era controllata per il 59,8 % da I.T. Telecom Spa(controllata a sua volta al 100% da Telecom Italia). Poi, nel luglio 2004, I.T. Telecom Spa sigla un accordo con Value Partner Spa per la cessione del pacchetto azionario detenuto in Webegg Spa, pari al 69,8% del suo capitale, al prezzo di 43 milioni di euro, il restante 30,2% è posseduta da Finsiel (79,5% Telecom Italia). In seguito alla fusione con VP Web e VP Tech è nata Value Team,
Voglio approfondire la figura di Enrico Sassoon: Dal maggio 1998 è amministratore delegato dellaAmerican Chamber of Commerce in Italy, una lobby che cura gli interessi delle corporazioni americane in italia. Il presidente è il vice di MICROSOFT, Umberto Paolucci; nel boardnumerosissime aziende USA e italiane; un po di nomi
* Umberto Paolucci, Vice PresidenteMicrosoft Corporation
* Gian Battista Merlo, Presidente e Amministratore DelegatoExxonMobil Mediterranea Srl
*
Gianmaria Donà dalle Rose, Amministratore DelegatoTwentieth Century Fox Home Entertainment Italia Srl
* Massimiliano Magrini, Country Manager Google Italia
*
Luciano Martucci, Presidente e Amministratore Delegato IBM Italia Spa
* Pietro Modiano, Presidente Banca IMI Spa
*
Gina Nieri, Consigliere di Amministrazione Mediaset Spa
*
Maria Pia Pierdicchi, Direttore Generale Standard & Poor’s
*
Massimo Ponzellini, Presidente Impregilo Spa
*
Cristina Ravelli, Country Legal Director The Walt Disney Co. Italia Spa
*
Dario Rinero, Presidente e Amministratore Delegato Coca-Cola HBC Italia Srl *Cesare Romiti, Presidente Onorario RCS Editori Spa Dal 1977 al 2003 nel gruppo Il Sole 24 Ore (lo stesso gruppo che nel 2005 assegnava a grillo il premio WWW). Dal 1985 al 1998 è stato direttore responsabile de L’Impresa-Rivista Italiana di Management; dal 1990 al 1998 della rivistaImpresa Ambiente, di cui è stato il fondatore; dal 1993 al 1997 è stato direttore responsabile della rivista settimanaleMondo Economico; dal luglio 1997 al gennaio 1998 è stato Direttore Scientifico del gruppo Il Sole 24 Ore. Ha pubblicato oltre 2mila articoli su Il Sole 24 Ore, Mondo Economico e ha diretto la testata Affari internazionali del quale vi invito ad osservare i nomi presenti in redazione fra cui spiccano Enrico Letta, Tommaso Padoa Schioppa, Mario Monti e Giuliano Amato.
Si potrebbe continuare per pagine ma per adesso basta così, ho voglia di dire la mia. Quelli qui sopra sono fatti facilmente verificabili al di là dei miei riferimenti. C'è forse la prova che Grillo sia controllato? No, ma ci sono una sterminata serie di indizi che fanno capire come mai Grillo abbia smesso di fare nomi e cognomi oltre all'usuratissimo Silvio Berlusconi.
Il potere negli ultimi 20 anni si è dedicato ad attaccare non solo il libero pensiero, ma la possibilità stessa della sua formazione. In questi anni, la libertà del giornalista, come del politico di quartiere fino all’uomo comune è coincisa con la possibilità di scegliere un opinione e sostenerla. L’opinione andava espressa in rigoroso politichese, la Lingua del diritto alla parola, la quale basa la sua sintassi su definizioni mai del tutto chiarite. Ed è questo il bello, i Maestri di tale linguaggio, dibattendo continuamente sulle definizioni, relativizzano il senso della parole a seconda del proprio dialetto (guerra umanitaria, missione di pace, non violenza e così via…) separandoci e unendoci a secondo delle contingenze, raggiungevano lo scopo di mantenerci in uno stato di fideistica confusione.
Questa tecnica ha sostenuto il sistema nell’era Berlusconi, in cui ci si confortava ascoltando e sostenendo il Sub comandante Bertinotti, Gandi Zanotelli, Moretti, fino ai turbolenti Casarini&Caruso. La democrazia era malata e noi, astratta società (in)civile ne eravamo la cura. Il gioco ha tenuto, anche grazie l’implicita convinzione che il marcio stesse solo nell’altrui parrocchia. Man mano che il gioco volgeva al termine, causa sputtanamento collettivo, i vecchi politicanti venivano sostituiti sulla scena da un piccolo ma rumoroso gruppo di figuranti, estremo baluardo della perduta capacità di parlare potabile.
Travaglio, Grillo, Luttazzi, Biagi, Santoro, Guzzanti, Ferrara, Sofri, Feltri,ognuno con le proprie capacità e interessi da difendere hanno di fatto gestito il sospetto che questa democrazia tanto sana non fosse.
Cavalli di battaglia del nascente controllo dello spirito, Santoro/Travaglio e Grillo, entrambi informatissimi, sembrano voler capovolgere il vecchio sistema comunicativo basato sull’interpretazione o su uno schema preconcetto. Il primo pacato riflessivo e tagliente, il secondo rumoroso trascinatore di popolo, sorreggono la foglia di fico che non permette di dire “il re è nudo”.
Ancora una volta il vecchio schema, la democrazia è malata e noi società informata ne siamo la cura. Solo che questa volta il meccanismo è più sottile. Essendo impossibile arrestare del tutto l’accesso alle informazioni l’unica soluzione praticabile per mantenere lo
zeitgeist è quella di far “emergere” delle guide che ci proteggano e indirizzino nel mare tempestoso di internet.
Persone evidentemente più competenti di noi, che ci sappiano proteggere dalle “
bufale” e che sappiano coordinare il risveglio, indicandoci un nemico da combattere, trasformando il nostro bisogno di cambiamento in conflitto, odio, divisione.
Il problema, evidentemente, non sono “loro” che continuano a fare il loro mestiere ma noi e le nostre insicurezze, la nostra abitudine a seguire il capo. Bisogna abbandonare tutti i pregiudizi, riscoprirci ignoranti e soprattutto sviluppare il cuore. Porsi quelle domande tanto stupide da essere tacciate di infantilismo, perseguire le possibilità di un mondo migliore a partire dal proprio quotidiano, cogliere gli spunti di riflessione validi da ovunque essi provengano. Anche da Grillo e Travaglio. Senza pregiudizi ne sogni messianici.
E’ evidente che non sarà odiando che verremo fuori da quest’inferno. (C1)

Dunque la Casaleggio Associati è la società che cura in toto l'immagine di Grillo, i suoi spettacoli, le pubblicazioni, il blog, ma non solo per Grillo, anche per Travaglio, Antonio Di Pietro e tutta la banda di questi "dissidenti" main-stream italiani. La Casaleggio in teoria è una società di comunicazione. (Z6) La “Casaleggio e Ass.” è l'agenzia che ha prodotto il blog di Beppe Grillo ed è anche consulente dello stesso per tutta la sua attività in rete. E' la stessa, infatti, che gli suggerisce le operazioni e le iniziative da svolgere in (o mediante) Intenet, così come è avvenuto per MeetUp. (Z7) la Casaleggio gestisce anche il blog di Antonio Di Pietro. A caro prezzo: “Solo per far marciare Internet la tesoriera dell’Italia dei Valori spende ogni anno 800 mila euro, buona parte dei quali finiscono nelle tasche di Gianroberto Casaleggio, il guru del web che ha fatto la fortuna di Beppe Grillo“, (Z8) Come già detto, ma è bene riassumere andando nella sezione Società-Partners è possibile vedere che il principale partner della Casaleggio è la Enamics fondata nel 1999. La Enamics ha tra i suoi principali clienti la banca JPMorgan... che per chi non lo sapesse è la banca fondata da Morgan, il capitalista americano di inizio 900 che è additato dai complottisti per essere la vera causa della crisi degli anni 20, nonchè il padre del nuovo signoraggio e, cosa provata, uno dei padri della Federal Reserve. (Z9)


Link utili:



Chi era e cosa sosteneva G.Auriti?

http://signoraggisti.blogspot.com/ area di estrema destra (Forza Nuova e Fiamma Tricolore)

http://www.youtube.com/watch?v=4FDHvFJ035M Auriti “Moneta al popolo”

http://www.youtube.com/watch?v=v7l9QIbiEZc&feature=related&fb_source=message Auriti Fascista....

http://www.youtube.com/watch?v=jJIrU4rO9Z0&feature=related&fb_source=message auriti e gli Ebrei …


Che rapporto si era instaurato tra Auriti e Beppe Grillo

http://www.youtube.com/watch?v=gGxjwrH78bo Auriti e Beppe Grillo

http://www.youtube.com/watch?v=CJJ9rzReXso&feature=related Beppe Grillo e signoraggio...

http://www.youtube.com/watch?v=JW1ARWgx6Uk Mussolini, Auriti, (cit. Grillo)

http://www.youtube.com/watch?v=i0lyBGoonzE Beppe grillo spiega SCEC citando <> 0:28 …

http://www.youtube.com/watch?v=28_tDWrKpRw Auriti e SIMEC (SCEC di Grillo et affini...)


Inziamoa intravedere “la vera faccia di Grillo”

http://www.youtube.com/watch?v=zwwrfIYgW_0 Vendola Busone...

http://www.youtube.com/watch?v=ztMMj6E0qt0&feature=related contro i Cinesi (razzismo 1:42 …) così come R.Fiore (FN) http://www.youtube.com/watch?v=MSjLOVPx_s8

http://archiviostorico.corriere.it/2007/ottobre/07/Grillo_pericolo_rom_Protestano_fan_co_9_071007091.shtml Beppe Grillo contro i Rom «Un vulcano, una bomba a tempo che va disinnescata»

http://temi.repubblica.it/micromega-online/grillo-e-sartori-un%E2%80%99inedita-accoppiata-contro-i-diritti-dei-migranti-e-delle-minoranze/ Grillo Sartori contro migranti e minoranze

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/01/25/grillo-lindifferenza-contenuti/186365/ Beppe Grillo si è dichiarato contrario a riconoscere la cittadinanaza italiana ai figli degli immigrati che siano nati in Italia


Beppe Grillo antonio Di Pietro

http://www.youtube.com/watch?v=7ND0fnmShtM pappa e ciccia !

http://www.youtube.com/watch?v=lm3V0R28eAw incoerenza di Grillo verso Di Pietro


Varie:

http://www.youtube.com/watch?v=8ieY_bsyrdQ e

http://lazanzara1.blogspot.com/2011/10/la-verita-sul-movimento5stelle.html Casaleggio (1)

http://larivelazione.forumfree.it/?t=41692228 Grillo, Auriti (0:30), Casaleggio (2)


BEPPE GRILLO VS BEPPE GRILLO
www.youtube.com/watch?v=zAk8q6Qt1I4
Beppe Grillo è libero o controllato?
www.disinformazione.it/beppe_grillo.htm Maurizio Benzi, Marketing di Webegg e stranamente, organizzatore dei Meet-up di Grillo a Milano


Il 'fenomeno' Beppe Grillo e il lato oscuro della Rete
www.canisciolti.info/rubriche_dettaglio.php?id=8801 (CENSURATO)
www.canisciolti.info/rubriche_dettaglio.php?id=8876 (CENSURATO)


Il vero scopo della CASALEGGIO ASSOCIATI: Il NWO Matrix (3)
www.youtube.com/watch?v=i4NwuGym4k0

http://www.beppegrillo.it/2011/03/la_costituzione_non_e_intoccabile.html (per chi ha dubbi)

http://www.casaleggio.it/thefutureofpolitics/ (per chi ha ancora dubbi ! )

http://www.tanker-enemy.tv/NewWorldOrderCasaleggio.htm (L’identità è elettronica: chi non si adegua è espulso)

http://www.youtube.com/watch?v=SHKUwEcFflg (documento)

http://www.youtube.com/watch?v=2Xjw2tuJ2QQ Reset ? … linguggio di Grillo …


Beppe Grillo Intervista,Signoraggio,Casaleggio Associati (4)
www.youtube.com/watch?v=L3teMm-2prw


Webbe Grillo (libro su grillo)
www.lulu.com/content/2190304 (RIMOSSO?)


Beppe Grillo e Franz su Casaleggio e IDV - Firenze 8 Marzo 2009
www.youtube.com/watch?v=TaRtlOIamkY
Beppe Grillo e i 5 Ragazzi - Principio
www.youtube.com/watch?v=DcUJQDKQA-w
Beppe Grillo e i 5 Ragazzi - Epilogo
www.youtube.com/watch?v=R9ozp2nN5o4
Beppe Grillo e i 5 Ragazzi - Compimento
www.youtube.com/watch?v=dY8A3LfVysU
Beppe Grillo SERVO
www.youtube.com/watch?v=1xi5JAS8VMY
Beppe Grillo censura preventiva!
www.youtube.com/watch?v=0VyECjcFhno (vietato scrivere CASALEGGIO)

http://soundcloud.com/paolo-perini/chi-c-dietro-a-beppe-grillo-e (CENSURA)


La mappa
http://img81.imageshack.us/img81/9387/mappadelpoterewx7.jpg
GLI INFLUENCER - ( Beppe GRILLO & Casaleggio ASSOCIATI (5)
http://vids.myspace.com/index.cfm?fuseacti...ideoid=62447426
Casaleggio connection?
www.meetup.com/vicenza5stelle/messages/boards/view/viewthread?thread=2771351
Trova Lavoro con BeppeGrillo.TV
www.beppegrillo.tv/lavoro/index.htm
Beppe Grillo tifa per Obama (29.10.08 Bologna
www.youtube.com/watch?v=xpT_fqWxLCs
Beppe Grillo Obama nato dalla rete
www.youtube.com/watch?v=8sCghIyxpQY
OBAMA O McCAIN?
www.youtube.com/watch?v=zLPo4ZjuBIk

Beppe Grillo nuovo capopolo o grande marionetta?
www.informarmy.com/2009/04/beppe-grillo-nuovo-capopolo-o-grande.html

http://www.informarmy.com/2009/08/dai-neo-malthusiani-al-nuovo-ordine.html ;

IL V2-DAY, GRILLO e CASALEGGIO mettetevelo su per il c..o
www.youtube.com/watch?v=WwrrCfKRQ2I

L'ASSE POLITICO GRILLO - DI PIETRO - CASALEGGIO
www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=6231 “Naturalmente non è una prova che la Amcham abbia fatto lobbing per introdurre la Legge Biagi”

http://www.nocensura.com/2011/11/approfondimento-beppe-grillo-e-la.html serie di articoli, selezionati da fonti di vario orientamento,

L'assurda incoerenza di Beppe Grillo
http://laverabestia.org/read_post.php?id=259&user=18 di Franco Libero Manco

HO FATTO UN MUTUO PER PAGARE GRILLO
http://donfrancobarbero.blogspot.com/2007/...are-grillo.html
Sig. Grillo, ci sono mai stati questi rimborsi referendari e se sì a quanto ammontavano e dove sono finiti?
http://sitoaurora.splinder.com/post/215849...0Beppe%20Grillo
Chiedo spiegazioni e TRASPARENZA ai membri del comitato referendario V2-Day: gestione rimborso e perché 5 membri hanno firmato rinuncia.
www.meetup.com/gruppo280/boards/thread/5057745/0/
Ecco il Movimento di Liberazione Nazionale
http://www.byoblu.com/post/2009/10/04/Ecco...e.aspx#continue Milano. Teatro Smeraldo. Inviti selezionati. Sala piena.


Per Beppe Grillo “il basso” viene dall'alto
http://www.luogocomune.net/site/modules/ne...hp?storyid=3450

Il club dei finti paladini della controinformazione:i Gatekeepers
http://www.blogpolitica.it/2010/01/04/il-c...ei-gatekeepers/ (CENSURATO)

Beppe Grillo VS Barack Obama
www.youtube.com/watch?v=Whqvn_hazKc

Le ferie a 5 stelle del no global Grillo
http://www.ilgiornale.it/interni/le_ferie_...ge=0-comments=1 (luxury resort Blu Key sulla spiaggia di Seversand)


LE BUFALE DI BEPPE GRILLO
http://www.youtube.com/watch?v=ruMsLQdqqYs...rJk&feature=sub (CENSURATO)

ENRICO SASSOON DELLA CASALEGGIO ASSOCIATI FA PARTE DELLA POTENTISSIMA DINASTIA DEI NARCOTRAFFICANTI INTERNAZIONALE SASSOON IMPARENTATI COI ROTHSCHILD ed ha stretti collegamenti con molte Multinazionali ! (/)
http://oriefeiro.wordpress.com/tag/casaleggio-associati/

Le Non Verità 01 Grillo Travaglio Casaleggio (8)
www.youtube.com/watch?v=xMv5-JUpviA
Le Non Verità 02 Grillo Travaglio Casaleggio (9)
www.youtube.com/watch?v=z4MkQs675xA
Le Non Verità 03 Grillo Travaglio Casaleggio (10)
www.youtube.com/watch?v=BaflHqbLA1o
Le Non Verità 04 Grillo Travaglio Casaleggio (11)
www.youtube.com/watch?v=yqGJIM8hX4U
Le Non Verità 05 Grillo Travaglio Casaleggio (12)
www.youtube.com/watch?v=FFaeKqgME_Q
Le Non Verità 06 Di Pietro
www.youtube.com/watch?v=v0hRjejdPGA
Le Non Verità 07 Obama
www.youtube.com/watch?v=KadcXudB0fU
Le Non Verità 08 Santoro
www.youtube.com/watch?v=V1xIkQUxyck
Le Non Verità 09 Libertà di stampa,informazione,espressione
www.youtube.com/watch?v=_LMl0TGMd9k
Le Non Verità 13 " Piero Ricca chi è ? "
www.youtube.com/watch?v=OxwZAJ8rhx8

Grillo chiude la porta in faccia o sbeffeggia il lavoro e l'impegno altrui
http://www.meetup.com/gruppo280/it/message...read/7786017/70


FONTI:

(C1)http://www.partitoindipendente.it/articoli-dibattito/item/78-chi-manovra-gli-urlatori-grillo-e-di-pietro?-inchiesta-sulla-casaleggio-associati.html

(Z6)http://www.informarmy.com/2009/08/dai-neo-malthusiani-al-nuovo-ordine.html

(Z7)http://www.imli.com/imlog/archivi/000672.html

(Z8)http://www.giornalettismo.com/archives/15501/casaleggio-grillo-la-premiata-ditta/

(Z9)http://fugadayoutube.forumcommunity.net/?t=12423319

( http://it.wikipedia.org/wiki/Beppe_Grillo )

  • (24) ^ Secondo Technorati conta una media di 150-200 000 contatti al giorno

  • (45) ^ a b c d e La paga di Giuda. Beppe Grillo, 16 settembre 2005. URL consultato il 21 settembre 2007.

  • 47) ^ Annozero, puntata del 20/09/2007

  • (48) ^ Beppe Grillo. La colonna infame. Il Blog di Beppe Grillo, 30 aprile 2008. URL consultato il 2-5-2008.

  • (51) ^ Beppe Grillo. Sono contento. Il Blog di Beppe Grillo, 1 maggio 2008. URL consultato il 2-5-2008.

  • (55) ^ Articolo di Fosca Binker su Italia Oggi del 21/09/2007

  • (57) ^ Massimo Mantellini. De Beppe Grillo. Punto Informatico, 17 gennaio 2008. URL consultato il 12-9-2005.


Dalla Casaleggio... La politica parla online... 29 Maggio 2009
Le elezioni in America, con il massiccio impatto della 'strategia Obama', hanno messo in moto un cambiamento epocale per la comunicazione politica. In Italia partiti e candidati cominciano a comprendere le dinamiche e le potenzialità di mezzi, come il web,...
PDF www.casaleggio.it/media/pubblicitai..._290509_ele.pdf

Reti di calcolatori... e non solo
La rivoluzione del business, del marketing e della politica attraverso le reti sociali.
PDF www.casaleggio.it/media/tu_sei_rete_dm.pdf

Con Obama (e il Web) la politica è più vicina
La politica, dopo la vittoria di Barack Obama, è cambiata. La rete ha trasformato in modo definitivo la relazione tra politico ed elettori....
www.casaleggio.it/media/MF-C-100209-F.pdf

La politica e i new media
Il trionfo elettorale di Obama è stato da molti attribuito alla sua grande capacità di ottenere consenso attraverso la rete: questa è la novità nei rapporti tra politica e comunicazione, dopo che per anni si è parlato quasi esclusivemente di stampa e tv. I politici italiani sembrano aver imparato la lezione, e molti di loro hanno cominciato ad aprire blog, ad aprirsi un proprio profilo su Facebook e via dicendo. Ma si tratta di una vera rivoluzione o dell'ennesimo restyling di dinosauri della comunicazione?
www.radio24.ilsole24ore.com/main.ph...a-rete-internet

Anche in politica Internet diventa la killer application
Barack Obama ha vinto la sua sfida contro Hillary Clinton grazie alla Rete. Il blog più influente del mondo, The Huffington Post, ha affermato che il suo sostegno è stato decisivo per la vittoria di Obama. L'Observer ha definito Obama...
www.casaleggio.it/media/MF-C-170608-F.pdf

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lunedì 10 ottobre 2011

Pescara:"Via le camicie nere da Piazza 1° maggio !" ·



Un gazebo con alcune persone vestite in camicia nera e una bandiera tricolore con la scritta “Fascismo e Libertà” che sormonta un fascio sono apparsi ieri pomeriggio a piazza Primo Maggio a Pescara.

L’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia trova «scandalosa» sia la presenza di «questi fantasmi della storia patria», sia l’accostamento tra fascismo e libertà, specie «in una piazza che ricorda le lotte secolari dei lavoratori per la democrazia e diritti, cioè esattamente di quei valori dei quali il regime fascista è stato acerrimo e violento nemico».

«L’esistenza di alcuni individui vestiti come gli squadristi del 1922, ignorati per fortuna dalla gran massa dei pescaresi al passeggio», denuncia ancora l'associazione, «è però meno grave delle responsabilità e delle ignoranze di chi ha creato un clima che ha permesso la presenza anticostituzionale e antidemocratica di coloro che si rifanno alla più grande tragedia italiana del ventesimo secolo».

Anpi Pescara intende richiamare all’attenzione di società civile, media, politica e forze dell’ordine l’equivoco di chi «si rifà ad un regime totalitario sconfitto dalla Resistenza, dalla democrazia, dalla Repubblica e dalla Costituzione e usurpa la parola ‘libertà’, per la quale hanno dato il loro sangue migliaia di italiani - stavolta sì – autenticamente liberi».

«Non ci può essere alcuna sentenza di alcun tribunale che possa sdoganare l’orrore del fascismo», continua l'associazione che ritiene che sarebbe bastata anche solo l’esposizione di un simbolo come il fascio – tetro labaro di morte – perché se ne impedisse l’esibizione.

«Basta camicie nere a Pescara. Basta esposizione di simboli vietati dalla Costituzione», vanno avanti i partigiani. «Basta dileggio dei valori costituzionali e democratici come piu’ volte indicato anche dal presidente della Repubblica. Anpi Pescara non si tira indietro e resiste al disprezzo della storia contro ogni forma di subdolo revisionismo».

5 ottobre 2011

sabato 24 settembre 2011

1 ottobre: Salsomaggiore dibattito sui nazifascisti

Salsomaggiore (Pr): Dibattito sui nuovi nazifascisti, sabato 1 Ottobre

Come vivono, chi sono, chi protegge i nuovi nazifascisti ?

Queste le questioni al centro dell'incontro e del dibattito con Paolo Berizzi, giornalista e autore del libro "Bande Nere", che si terrà sabato 1° ottobre 2011 con inizio alle 21 a Salsomaggiore (PR) nella "Sala Mainardi" (presso il Palacongressi di viale Romagnosi 7). L'iniziativa è promossa dall'ANPI, Comitato provinciale di Parma e sezioni di Salsomaggiore e Fidenza, e dal Comitato antifascista e per la memoria storica-Parma.
Nel corso della serata verrà anche proiettato il film documentario "Nazirock", del regista Claudio Lazzaro, sugli spettacoli e le tendenze musicali della destra eversiva e neofascista.

lunedì 15 agosto 2011

Giellisti ed anarchici prima della guerra di Spagna

di Santi Fedele

È questo il titolo di una delle relazioni presentate al recente convegno di studi promosso dalla Biblioteca Franco Serantini (Pisa, 3 febbraio 2001) sui rapporti tra Carlo Rosselli ed in generale i militanti di "Giustizia e Libertà" con gli anarchici negli anni '30.


Carlo Rosselli

Sono noti, nelle linee essenziali, i rapporti di collaborazione realizzatisi tra Carlo Rosselli e il movimento Giustizia e Libertà (GL) da un lato e gli anarchici italiani e spagnoli dall'altro durante le prime fasi del volontariato antifascista italiano nella guerra civile spagnola.
Molto meno si è invece sino ad oggi indagato e riflettuto da parte degli studiosi su tutto ciò che fu a monte di quella collaborazione e ne rappresentò la premessa politica, vale a dire sull'insieme dei rapporti intercorsi durante la prima metà degli anni Trenta tra il movimento giellista e il movimento anarchico italiano in esilio. Dove ovviamente se con GL si indica un'entità politica definita e strutturata, seppure in forma non partitica, la dizione di movimento anarchico va invece intesa in maniera estensiva, tale da comprendere, oltre al gruppo parigino che a partire dal 1927 ha dato vita a un organo di stampa, La Lotta Umana, poi La Lotta Anarchica, che si richiama al programma dell'Unione Anarchica Italiana, anche tutto un insieme di circoli, gruppi, piccoli nuclei di militanti sparsi in diverse località d'Europa e d'America, tenuti assieme da un vincolo pressoché esclusivamente politico-ideale e dal canale di collegamento rappresentato da giornali quali Il Risveglio di Ginevra, Studi Sociali di Montevideo, Il Martello e L'Adunata dei Refrattari di New York.
Nella composita realtà dell'anarchismo italiano in esilio l'apparizione sulla scena antifascista della novità rappresentata da "Giustizia e Libertà" suscita quasi subito il più vivo interesse. Ciò per diverse ragioni.
Va anzitutto considerato che GL sorge in alternativa, se non in contrapposizione dichiarata, alla concezione e ai metodi di lotta adottati da quella Concentrazione antifascista alla quale, sin dalla costituzione, gli anarchici non avevano risparmiato le più aspre critiche di attendismo sterile.
Al contrario, è immediatamente percepibile la carica attivistica che anima i promotori del nuovo movimento, un attivismo che, come certamente non sfugge ai più attenti tra gli osservatori libertari, affonda le sue radici nel dichiarato rifiuto del determinismo marxista proprio dell'autore di Socialisme libéral.
A ciò si aggiunga che il volontarismo etico che pervade i fondatori di "Giustizia e Libertà" non solo si esprime nel proclamato primato dell'azione; ma quest'ultima, contrapposta alle sterili diatribe ideologiche dell'esilio, intende anche come atto audace esemplare, capace di scuotere coscienze sopite, risvegliare entusiasmi, indurre a fenomeni imitativi.
Niente di più emblematico in tal senso delle reazioni suscitate da quell'attentato di Fernando De Rosa al principe Umberto di Savoia in visita a Bruxelles che si produce nell'ottobre del 1929 proprio a poche settimane di distanza dall'avvenuta costituzione di GL: mentre gli esponenti della Concentrazione antifascista, sia nelle discussioni interne che nelle prese di posizioni ufficiali, pur non negando solidarietà antifascista a De Rosa, esprimono disapprovazione per atti di terrorismo giudicati politicamente improduttivi e che se compiuti in Paesi stranieri possono creare difficoltà a tutta l'emigrazione politica italiana; al contrario i giellisti, lungi dal far propria la condanna aprioristica del terrorismo individuale, manifestano piena approvazione per l'operato di De Rosa, sostenendo che in un regime dittatoriale che ha privato gli oppositori di ogni mezzo legale di lotta, l'alternativa è tra la sottomissione servile e il ricorso a "la rivoluzione di massa e l'attentato individuale". Conformemente a tale presa di posizione, nei mesi successivi manifestini di esaltazione del gesto di De Rosa vengono clandestinamente diffusi dalle organizzazioni di GL in Italia, mentre nelle pubblicazioni estere del movimento De Rosa viene salutato come "il campione dell'antifascismo, la coscienza ribelle di una generazione".
Gli anarchici in esilio non solo si trovano accomunati ai giellisti nell'esaltazione del gesto di De Rosa espressione dell' "odio insopprimibile del popolo d'Italia per la tirannia clerico-sabauda-fascista" e le "sue opere quotidiane di oppressione, di violenza, di delitto e di corruzione", ma salutano con toni altrettanto entusiastici il volo di Bassanesi su Milano del luglio 1930 assumendolo ad emblema della carica attivistica e insurrezionalistica che anima il movimento giellista. "Il programma del movimento che s'intitola 'Giustizia e Libertà' non è il nostro - si legge in un giornale di notevolissima diffusione e prestigio negli ambienti anarchici internazionali quale il ginevrino Il Risveglio -, ma in quanto tende a fare insorgere il popolo italiano contro il fascismo lo salutiamo con gioia, anche perché non avanza una pretesa di direzione esclusiva, non nega a priori la possibilità di accordi fra varie correnti, non si dà per unico interprete d'una dottrina infallibile, di cui ha monopolizzato la rivelazione e l'esecuzione".
All'apprezzamento per il carattere movimentista di GL, per la sua apertura alla collaborazione, sul piano dell'azione insurrezionale, con uomini e forze di diversa estrazione politica, si accompagna il prestigio di cui gode negli ambienti libertari un esponente di primissimo piano di GL quale quell'Emilio Lussu, il quale, respingendo il 31 ottobre 1926 da solo, armi in pugno, l'assalto di centinaia di squadristi alla propria abitazione cagliaritana, ha dato un esempio luminosissimo di determinazione eroica nel fronteggiare la violenza reazionaria, cui dovrebbero attingere - sostengono i redattori de Il Martello - gli antifascisti tutti.
Stando così le cose, la decisa presa di distanze dal movimento giellista, con l'insistita denuncia che dei caratteri "borghesi" e "moderati" del movimento fondato da Rosselli esprime sul finire del 1930 Camillo Berneri dalle pagine de L'Adunata dei Refrattari, ha tutta l'aria di voler più che altro "tamponare", con il richiamo puntuale a basilari discriminanti ideologiche, l'ondata di simpatie umane e politiche che tra gli anarchici italiani in esilio ha suscitato il movimento giellista. Tale rigida presa di posizione appare infatti finalizzata, come dirà esplicitamente qualche mese dopo il giovane pubblicista anarchico - dalle colonne sempre di quell' Adunata dei Refrattari che non a caso, tra i maggiori giornali anarchici di lingua italiana, è quello di gran lunga più intransigente in tema di rapporti e di alleanze tra antifascisti di diverso colore politico -, ad evitare "che degli elementi nostri si lascino polarizzare dai movimenti sedicenti rivoluzionari, che preparano i quadri ed i mezzi repressivi di una repubblica conservatrice".
Ma la capacità di attrazione esercitata su non pochi militanti anarchici dall'attivismo cospiratorio di GL, dalla mai rinnegata predilezione giellista per azioni audaci ed atti esemplari (non escluse azioni terroristiche dimostrative del tipo degli attentati incendiari agli Uffici finanziari e compresi i ripetuti progetti di attentati alla vita di Mussolini nei quali si cimenterà uno dei componenti del vertice esecutivo di GL: Alberto Tarchiani), dall'esempio di dedizione alla causa e di fermezza morale che hanno offerto decine e decine di militanti giellisti tradotti davanti al Tribunale speciale, prevale in più di un'occasione sulle pregiudiziali ideologiche. È quanto traspare dalle colonne de Il Martello, in cui, nel commentare l'avvenuta pubblicazione (gennaio 1932) dello Schema di programma rivoluzionario di Giustizia e Libertà, si sostiene che nei confronti dei militanti del movimento giellista, definito esplicitamente "la forza più importante" tra quante operano sul terreno della lotta antifascista, non debba esservi da parte degli anarchici "nessuna antipatia, né dottrinale, né personale [...]. Essi hanno delle buone intenzioni. Queste sono naturalmente in relazione alle loro convinzioni, ai loro interessi, alla loro mentalità [...]. 'Giustizia e Libertà', composta di borghesi, combatte con tutti noi una comune battaglia. La battaglia antifascista. E forse con più potenza e più efficacia di noi. Molti dei suoi aderenti sono nella fornace. Rischiano ad ogni momento la libertà. E quanti di essi sono già passati al massacro del Tribunale speciale!".
A spingersi ancora oltre è Alberto Meschi, che in un intervento dal titolo Gli anarchici e "Giustizia e Libertà", che appare sia ne La Lotta Anarchica (1° maggio 1932) che ne Il Martello (2 aprile 1932), non si limita ad indicare in "Giustizia e Libertà" il movimento che "ha scritto pagine splendide nella lotta contro il fascismo", ma, con riferimento al Programma di GL, apparso sul primo numero (gennaio 1932) dei Quaderni di Giustizia e Libertà e destinato a suscitare ampie discussioni e vivaci polemiche negli ambienti antifascisti, dichiara di apprezzare di esso quella componente rivoluzionario-spontaneistica rappresentata dall'ipotesi di comitati locali rivoluzionari cui sarebbe toccato, all'indomani della rivoluzione antifascista vittoriosa, di porre le basi della nuova organizzazione sociale indipendentemente e prima della convocazione di un'assemblea costituente; arrivando ad ipotizzare la partecipazione degli anarchici ai comitati in questione al fine di combattere e imbrigliare dall'interno il temuto ritorno delle tendenze autoritarie e statolatre.
Ve ne è a sufficienza per suscitare le reazioni di chi come Gigi Damiani sostiene che, riconosciuto il diritto a "Giustizia e Libertà" a darsi un programma, "che è un programma di Stato, di governo", e ferma restando la possibilità d'intesa tra forze diverse nella battaglia contro il comune nemico, occorre però guardarsi dal pericolo di una forma di compartecipazione, come quella ipotizzata dal Meschi, "che fatalmente si risolverebbe poi più che in una fusione di forze in una subordinazione nostra a movimenti non nostri ed al nostro antagonistici". Ancora più dura la reazione del gruppo redazionale de La Lotta Anarchica, che, dopo aver liquidato il Programma di GL alla sua apparizione come "di pura marca ed essenza piccolo-borghese", farà seguire all'articolo di Meschi ospitato nel quindicinale libertario una postilla redazionale in cui si sostiene che le proposte "collaborazioniste" dell'esponente anarchico sono rivelatrici di uno stato d'animo di sfiducia sul futuro della dottrina e della pratica libertarie.
Ben maggiore inquietudine e preoccupazione susciteranno di lì a poco tra gli anarchici intransigenti della newyorkese Adunata dei Refrattari e i rigorosi custodi dell'ortodossia libertaria raccolti attorno a La Lotta Anarchica di Parigi, i pronunciamenti "filogiellisti" di colui che, dopo la morte di Malatesta, è la più prestigiosa figura del movimento anarchico italiano in esilio: Luigi Fabbri. Questi già a metà del 1932 aveva dichiarato di aver guardato al sorgere e all'affermarsi del movimento giellista con viva simpatia perché, "facendola finita con le chiacchiere, scendeva sul piano dell'azione dove era più pericoloso ed utile insieme: in Italia", e che malgrado il carattere democratico-borghese, venato di riformismo socialista, di GL, "il sorgere di una forza così attiva sopra un terreno francamente antimonarchico e insurrezionale, non escludente neppure la rivolta individuale, costituiva lo stesso di per sé un fatto rivoluzionario nuovo e pieno di promesse per tutti quanti vogliamo una rivoluzione in Italia".
L'anno successivo, rispondendo ad un'inchiesta promossa dai Quaderni di Giustizia e Libertà sul tema del rinnovamento politico e ideale dell'antifascismo, Fabbri ribadisce la simpatia provata sin dal primo momento per GL, per "l'essersi essa posta sul terreno francamente insurrezionale, non escludente neppure la rivolta individuale, [per] il suo anelito di libertà, il suo volontarismo dinamico e i suoi propositi di azione diretta, di azione soprattutto in Italia". Fabbri mostra inoltre di apprezzare quelle parti del Programma di "Giustizia e Libertà" che, prevedendo una serie di radicali trasformazioni socioeconomiche immediate, scaturenti dalla spontaneità creatrice del processo rivoluzionario, conferiscono alla rivoluzione antifascista un carattere tendenzialmente libertario, di libera creazione dal basso, ben diverso dal modello autoritario e statalista della concezione marxista.
"Credo - scrive Fabbri - che se questo movimento conserverà il suo slancio iniziale e soprattutto il suo carattere di azione sul terreno cospiratorio e insurrezionale in Italia, subito, fin da ora e non solo come progetto per il domani, esso potrà essere un fattore di primo ordine per la rivoluzione italiana. Ciò che soprattutto approvo di esso è l'idea che la rivoluzione debba procedere immediatamente, fin dai primi passi, e senza rimandarle a più tardi e alle decisioni insicure di costituenti, plebisciti, governi ecc., a realizzazioni pratiche di demolizione, espropriazione e riorganizzazione che possano restare conquista acquisita del popolo italiano". Quindi, in conclusione - sostiene Fabbri -, niente confusionismi ideologici deleteri ma neppure rivalità meschine e settarismi ingiusti tra anarchici e giellisti, ma un atteggiamento equilibrato che nel "mentre non deve escludere la critica e discussione serene dei punti controversi del programma o degli eventuali errori di GL", non deve neppure escludere "dall'altro lato, volta a volta, per singole sue azioni determinate, il concorso spontaneo del proprio sforzo, senza patteggiamenti, né impegni per il poi, né pretese di contraccambio e rinuncia".
Posizioni che Fabbri riconfermerà in un successivo articolo in Studi Sociali, anche per rispondere alle ripetute obiezioni critiche dei compagni de L'Adunata dei Refrattari che, in un articolo a firma del direttore del quindicinale anarchico Raffaele Schiavina, non mancheranno di esternare la "dolorosa impressione" in essi suscitata dalle dichiarazioni "filogielliste" di Fabbri.
Ma l'attenta considerazione, e financo il franco apprezzamento di taluni aspetti del movimento giellista, non sono all'interno del movimento anarchico italiano prerogativa esclusiva di Fabbri, come staranno per l'appunto a dimostrare le discussioni che si sviluppano in occasione di quel Convegno d'intesa degli anarchici italiani emigrati in Europa che si tiene a Parigi nell'ottobre del 1935, proprio alcune settimane dopo la morte di Fabbri occorsa a Montevideo nel giugno dello stesso anno.
Avviene infatti che in una delle relazioni introduttive ai lavori del Convegno, imperniata sul problema dei rapporti dei libertari italiani con gli altri partiti e gruppi antifascisti, si indichi in "Giustizia e Libertà", oltre che in alcuni settori del repubblicanesimo e del sindacalismo rivoluzionario in esilio, l'interlocutore privilegiato per l'avvio di un leale e proficuo rapporto di collaborazione tra combattenti dell'antifascismo di orientamento diverso ma accomunati dall'avversione ai "partiti e gli uomini del passato, rimasti invariabilmente gli stessi aspiranti al potere, disposti a compromessi politici e sociali". Sono per l'appunto le componenti "eretiche" e minoritarie della sinistra italiana rimaste fuori dalla logica della politica di unità d'azione socialcomunista avviatasi nel 1934, le forze con le quali, come si ribadisce in un altro documento del Convegno, gli anarchici devono essere disposti al dialogo e, se possibile, all'intesa, anche al fine di controbattere la manovra tendente all'isolamento dei libertari tentata dai comunisti "bolscevichi". Con questi ultimi nessun dialogo è assolutamente possibile, perché significherebbe dimenticare "che per noi [anarchici] e per la rivoluzione sociale, il nemico più perfido e insidioso, dopo il fascismo, è il partito comunista ufficiale", stante la sua dichiarata intenzione di sostituire la tirannide fascista con quella "dittatura cosiddetta 'proletaria', la quale, in fin dei conti, diventa perniciosa e tirannica quanto l'autocrazia".


Luigi Fabbri

Ancora più esplicito l'intervento nel dibattito del Convegno parigino di Sabino Fornasari (che figura negli atti con lo pseudonimo Lambrusco), il quale motiva l'opinione per cui siano opportuni i contatti e, in qualche misura, anche la collaborazione con "Giustizia e Libertà", facendo osservare che "GL più che un partito è un 'movimento rivoluzionario', movimento sorto in un momento storico molto difficile ed animato da uno spirito rivoluzionario e cospirativo che raramente troviamo negli altri gruppi politici. Inoltre conviene tener conto che, mentre gli altri partiti hanno sempre calunniato e vituperato il movimento anarchico, anche in quello che ha avuto di più generoso ed eroico, GL non solo ha compreso ed apprezzato, in certe circostanze, il nostro apporto all'azione rivoluzionaria e cospirativa, ma ci ha pure, a volte, incoraggiati e forse aiutati".
Ma l'aspetto più interessante della questione, per alcuni aspetti ancor più rilevante e significativo delle ripetutamente manifestate simpatie filogielliste di Fabbri e delle prese di posizione fatte registrare dal Convegno d'intesa dell'ottobre 1935, è il mutamento che, a metà degli anni Trenta, si registra nell'atteggiamento di Berneri nei confronti di "Giustizia e Libertà". Nessuna incondizionata apertura di credito né deroghe dall'ortodossia libertaria, ma un atteggiamento di grande interesse, di vigile attenzione verso gli sviluppi interni del movimento giellista. Ad esso contribuiscono diversi fattori.
Concorre indubbiamente la constatazione dello spazio e della risonanza che sulla stampa giellista hanno gli interventi di un intellettuale dalle spiccate connotazioni socialiste-libertarie come Andrea Caffi, le cui penetranti analisi dei meccanismi degenerativi, in senso sempre più marcatamente illiberale e autoritario, delle società di massa non possono non suscitare l'interesse di un osservatore dell'acutezza di Berneri.
Va poi ricordato come le più volte ricorrenti critiche di Rosselli agli aspetti più opprimenti della moderna organizzazione statale siano sfociate nel celebre articolo del settembre 1934 Contro lo Stato, destinato a suscitare non poche polemiche all'interno del stesso movimento giellista, nel quale Rosselli spinge la propria provocazione politico-intellettuale sino ad espressioni del tipo: "vi è un mostro nel mondo moderno - lo Stato - che sta divorando la Società [...]. L'alternativa è ormai chiara: o lui, lo Stato, schiaccia noi, la Società, o noi abbattiamo lo Stato moderno liberando la Società". Per giungere alla conclusione che "la rivoluzione italiana, se non vorrà degenerare in una nuova statolatria, in più feroce barbarie e reazione, dovrà, sulle macerie dello Stato fascista capitalista, far risorgere la Società, federazione di associazioni quanto più libere e varie possibili".
Non si può inoltre prescindere dal fatto che il dibattito interno a GL, sviluppatosi nel corso del 1933, sull'opportunità della trasformazione o meno del movimento in partito, si è, almeno provvisoriamente, risolto con la prevalenza della tesi di Rosselli che intende GL non come organismo partiticamente strutturato ma come "libera federazione dei nuclei che saranno i partiti di domani e che hanno già in comune un certo numero di principi fondamentali (lotta rivoluzionaria, rivoluzione non solo politica ma sociale, autonomie, rispetto del metodo della libertà)"; una libera federazione non escludente la costituzione, all'interno di essa, di gruppi di studio e di tendenza marxisti, federalisti, socialisti liberali, sindacalisti, comunisti, liberali, anarchici, tenuti insieme dalla disciplina del lavoro rivoluzionario, i quali discutano ed elaborino le idee e i programmi per la nuova Italia.
Più in generale, è l'insieme del dibattito e del travaglio politico e culturale interno a GL che denota la prevalenza, attorno alla metà degli anni Trenta, di un socialismo dalle spiccate connotazioni autonomiste e federaliste.
Autonomismo non solo e non tanto nel senso dell'autonomia quale criterio gestionale delle aziende delle quali il Programma del 1932 prevedeva la socializzazione, ma nel significato politico più ampio, per come gobettianamente inteso dal gruppo giellista torinese raccolto attorno a Leone Ginzburg, dell'autonomia quale principio ispiratore e criterio informatore del libero sorgere e dello spontaneo costituirsi di una pluralità di formazioni democratiche nelle quali si sarebbe articolata la futura vita politica e sociale dell'Italia liberata dal fascismo.
A sviluppare il tema dell'autonomia intesa essenzialmente quale spontaneità rivoluzionaria creatrice di forze non imbrigliate negli schemi di un rivoluzionarismo dottrinale, contribuisce per l'appunto Rosselli sostenendo che, "una volta scatenate le forze di libertà alla base della vita sociale e abbattute le forze del privilegio e dell'oppressione di classe al vertice dello Stato, allora la vita riprenderà, si riorganizzerà. Sarà il popolo, allora, a decidere attraverso le nuove istituzioni sorte dalla rivoluzione (comitati rivoluzionari, consigli, comuni, cooperative ecc.) le sue forme definitive di vita. Sarà il popolo che si autogovernerà".
In virtù di questa sottolineatura spontaneistica, l'autonomismo si riconnette al federalismo, quest'ultimo inteso non tanto in senso territoriale quanto nei termini di una libera aggregazione tra gli istituti politici, economici, sociali cui avrebbe dato vita la spontaneità creatrice del processo rivoluzionario.
E non è certamente un caso che Rosselli sia stimolato ad approfondire e sviluppare temi siffatti proprio nell'ambito del serrato confronto dialettico che egli ha con Berneri nel dicembre del 1935 sulle colonne di Giustizia e Libertà settimanale sul tema dell'apporto che dagli anarchici italiani sarebbe potuto venire a una rivoluzione antifascista imperniata su ideali non antitetici a quelli del socialismo libertario. È proprio allora che, stimolato da Berneri a precisare i termini del federalismo e dell'autonomismo giellisti, Rosselli enuclea nei seguenti termini i punti salienti di una concezione per cui "gli organi vivi dell'autonomia non sono gli organi burocratici, indiretti, in cui l'elemento coattivo prevale, ma gli organi di primo grado, diretti, liberi o con un alto grado di spontaneità, alla vita dei quali l'individuo partecipa direttamente o è in grado di controllare. Quindi il comune, organo territoriale che ha in Italia salde radici e funzioni; il consiglio di fabbrica e di azienda agricola, organo o uno degli organi dei produttori associati; la cooperativa, organo dei consumatori; le camere del lavoro, i sindacati, le leghe, organi di protezione e cultura professionale; i partiti, i gruppi, i giornali, organi di vita politica; la scuola, la famiglia, i gruppi sportivi, i centri di cultura e le innumerevoli altre forme di libera associazione, organi di vita civile". Ne consegue che "è partendo da queste istituzioni nuove o rinnovate, legate tra loro da una complessa serie di rapporti, e la cui esistenza dovrà essere presidiata dalle più larghe libertà di associazione, di stampa, di lingua, di cultura, che si arriverà a costruire uno stato federativo orientato nel senso della libertà, cioè una società socialista federalista liberale [...]".
Un confronto di elevato profilo politico e culturale, che vede Berneri controbattere, con l'orgoglioso richiamo e la fiera rievocazione delle migliori tradizioni dell'anarchismo italiano e internazionale, alla pretesa di Rosselli di autodefinire se stesso e i suoi compagni i "libertari del XX secolo"; che lo vede rivendicare puntigliosamente l'autonomia politica e organizzativa degli anarchici contro ogni tentativo di assorbimento che li porterebbe "a fare, in seno a GL, la parte che il rosmarino fa nell'arrosto", ma nello stesso tempo a non escludere la possibilità che ulteriori sviluppi inducano GL ad evolvere decisamente verso il socialismo libertario.
È un confronto quanto mai serio e rigoroso quello che, all'insegna di un sincero spirito di tolleranza e di rispetto reciproco, si va sviluppando tra posizioni di socialismo liberale (Rosselli) e socialismo libertario (Berneri) distinte ma non antagoniste.
Un confronto che - giova notarlo - si produce proprio nell'imminenza dello scoppio della guerra civile spagnola e da cui non si può prescindere per comprendere le ragioni, tutt'altro che occasionali, dei rapporti di stretta collaborazione che nelle prime fasi di essa si producono, anche sul piano dell'intervento militare, tra giellisti e anarchici italiani e spagnoli.
Un confronto che si sarebbe con ogni probabilità ulteriormente approfondito se un diverso ma comune destino di vittime della barbarie totalitaria non avesse di lì a poco investito i protagonisti: Berneri assassinato il 5 maggio 1937 a Barcellona dagli agenti di Stalin; Rosselli trucidato il 9 del mese successivo in terra di Francia dai sicari di Mussolini.

Santi Fedele

Santi Fedele (Messina, 1950) insegna Storia Contemporanea nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Messina. Fa parte del Comitato Scientifico della Fondazione Turati di Firenze ed è direttore dell'Istituto Salvemini di Messina.

Da: http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/270/40.htm